matteo garattoni > intervista a Carlo Cecchi -
pay me not to act
Qualcosa attorno a PAY ME NOT TO ACT,1 giugno 2013 h21, Teatro Valdoca, Cesena - performance di e con Matteo Garattoni.
Nell'intervista Carlo Cecchi commenta la barzelletta "La bionda va dal parrucchiere", discusso paradigma del ruolo dell'artista e dell'arte nel contemporaneo.
Di seguito il testo completo e l'analisi:
Una bionda va dal parrucchiere. Siccome indossa le cuffie, il coiffeur la invita a toglierle, ma lei rifiuta, dicendo che senza di quelle morirà. E' davvero spaventata, e solo insistendo il parrucchiere riesce a fargli togliere le cuffie e cominciare il lavoro. Dopo qualche minuto la bionda scivola a terra, esanime, morta. Stravolto, il parrucchiere raccoglie le cuffie, tremando le porta all'orecchio e sente una voce: “... inspira … espira … inspira … espira...
In questa barzelletta, secondo diversi
maestri della scena contemporanea, sono racchiusi molteplici sensi
del teatro, ovvero della dimensione performativa - e dell'arte in
generale.
La “bionda” rappresenta l'infinita
fragilità e bellezza dell'essere umano, l'imperitura ed affannosa
ricerca di soluzioni alla nausea, allo spleen, al mal de vivre. La
voce all'interno delle cuffie è il tentativo, da parte di ciascuno
di noi, di sopravvivere alla quotidianità fine a se stessa, di
credere ad una dimensione escatologica, di salvezza. Il parrucchiere
svolge il ruolo dell'artista, che mette in dubbio, sdrammatizza o
pone definitivamente in ridicolo le strategie umane, rivelando gli
escamotages - esistenziali, culturali, politici – e smascherando la
loro inefficacia.
Ma l'arte è allo stesso tempo tutto
questo: la rappresentazione che ci permette la catarsi.
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