Friday, 5 April 2013

F.A.C.K.2 [25 maggio-2 giugno 2013] CALL_ita


F.A.C.K.2_CALL_ita





F.A.C.K. - piattaforma-contenitore temporaneo di idee e pratiche artistiche nata nell’agosto 2012 a Cesena - si propone di sperimentare e riflettere su modelli alternativi di organizzazione e produzione nelle arti contemporanee, mettendo in discussione modalità produttive e gestionali standardizzate. Nell’estate 2012 si è tenuto il primo evento nel formato di un festival-forum di arti performative e visuali della durata di venti giorni, realizzato grazie alla sinergia di artisti italiani e stranieri, teorici e tecnici partecipanti, autoprodotto e autogestito. F.A.C.K. ha incluso performance, incontri, mostre, laboratori, video, installazioni, dibattiti. Il programma, i comunicati, le schede artistiche e gli interventi di riflessione sono stati pubblicati direttamente dai partecipanti sul blog fackfestival.blogspot.com
L’intento è quello di muovere le acque aprendo un terreno basato sull’autorganizzazione e sull’autoproduzione, per la realizzazione di eventi artistici e teorici che sfugga alle dinamiche routinarie proprie dell’ambito specifico. Si vuole stimolare una riflessione sulle problematiche del sistema dell’arte, chiedendoci cosa sia l’arte “contemporanea” e cosa voglia dire fare arte oggi. Dopo il primo episodio del 2012 continuiamo con la consapevolezza delle questioni e delle contraddizioni non risolte sollevate da questo processo, quali il ruolo di lavoratore dell’artista, il (non)senso della cultura gratuita, questioni legate a temi di livello più ampio quali il precariato cognitivo, lle ricadute dell’economia sulla politica culturale, la sostenibilità della cultura. Continuiamo a interrogarci a riguardo sia attraverso la pratica artistica che attraverso la discussione. Il senso non è quello di presentare eventi gratuitamente e “a tutti i costi”, ma quello di interrogarsi sul come produrre e presentare l’arte oggi, in che cornice di rapporti, su come posizionarsi in quanto artista nell’attuale situazione di profonda crisi strutturale.
L’invito non è indiscriminatamente aperto a tutti ma si rivolge ad un certo tipo di sensibilità, di esperienza. Perchè un numero sempre crescente di artisti con qualità e competenza non si inseriscono nel sistema dell’arte? Perchè non vogliono o non possono corrispondere a certi suoi requisiti? Quali sono questi requisiti, o i fattori di rigetto reciproco? E perchè artisti inseriti vivono comunque una condizione di frustrazione sia economica che creativa in rapporto al sistema dell’arte (nella continua paura di perdere la visibilita’ difficilmente conquistata)? Come dice Brecht, ci si domanda costantemente se un’opera sia “buona” per il sistema dell’arte, ma ci si chiede davvero se il sistema sia “buono” per l’arte?
Partendo dalla constatazione che il lavoro artistico è assolutamente compenetrato dai processi e dai contesti in cui viene prodotto e presentato, dalle loro modalità organizzative, dai rapporti e dai contenuti da esse veicolati, che questo terreno non e’ un elemento neutrale ma incide fortemente sulla forma e sul senso e dell’operazione artistica, vogliamo mettere l’accento sull’assunzione di responsabiltà diretta dell’artista rispetto alla condivisione del proprio lavoro, alla scelta e creazione del contesto. Cosa fare quando non ci sono fondi per la cultura, o quando i fondi e i contesti preposti sono utilizzati in modo involutivo e poco trasparente? Come si puo’ reagire in modo creativo a una situazione di stallo? Che altre modalita’ di economia si possono pensare per l’arte e la cultura?
Si può stimolare un’assunzione di responsabilità da parte dello spettatore rispetto al proprio interesse e giudizio critico? E rispetto alle modalità di fruizione, al proprio ruolo nell’economia degli eventi e a un possibile cambiamento dalla posizione standard di consumatore a quella di promotore di un fatto culturale - in quanto persona che lo rende possibile sia con la propria presenza che entrando in un rapporto di scambio di valore? Che tipo di comunicazione è necessario sviluppare perchè questo sia possibile?
Ti invitiamo a collaborare con un intervento artistico o teorico e intervenire in momenti di dibattito e tavole tematiche all’interno del secondo evento pubblico - F.A.C.K.2 - che si terrà a Cesena dal 25 maggio al 2 giugno negli spazi Ex Macello (25/26 maggio), Chiostro delle Palme (27 maggio - 2 giugno), Teatro Valdoca (31 maggio - 1/2 giugno). Il programma si realizzerà negli spazi comunali, e tramite un fondo di base messo a disposizione dal Comune per coprire le spese di promozione e di logistica inevitabili, il restante verrà diviso in parti uguali tra chi interviene, il conto spese verrà pubblicato e discusso. L’utilizzo di spazi e fondi comunali vuole sottolineare la loro appartenenza alla cittadinanza, la necessità che siano effettivamente agibili per attività artistiche e culturali autogestite. Sono disponibili attrezzature messe a disposizione da service e associazioni. A partire da queste condizioni ogni artista/teorico che interviene attua la propria modalità di produzione e organizzazione dell’evento. Il programma è in corso di elaborazione fino a meta’ di aprile.
F.A.C.K.2 è realizzabile esclusivamente grazie a processi di sinergia. Vogliamo sottolineare il valore potenziale dell’iniziativa diretta e dello scambio, dei contatti delle relazioni personali, come forze positive che rendono possibile produrre cultura anche al di fuori dei sistemi ufficiali, innescando dinamiche differenti rispetto ai meccanismi finanziari e di gestione verticale, spesso fortemente burocratizzati. Le modalità di autogestione e autoproduzione proposte in questa fase sono funzionali al desiderio di un terreno di incontro che non sia basato su uno scambio finanziario, sulla sua amministrazione, sui rapporti di forza e dagli effetti collaterali che ne derivano. Queste modalità non costituiscono punti fermi ma opzioni da mettere in discussione e da evolvere attraverso il confronto.
Ci poniamo la questione di un’arte ricercata, che vuole essere cercata – nell’uso improprio del termine (Erland Josephson) - non in quanto a priori elitaria, ma all’opposto in quanto non preconfeziona la fruizione, accoglie una serie eclettica di posizioni artistiche, presume una scelta attiva dello spettatore rispetto agli eventi e ai processi, si configura senza l’intervento netto di una direzione artistica. Ci domandiamo come insiemi organici di proposte, allo stesso tempo eterogenee e compatibili, si possano svilluppare al di fuori di operazioni fortemente autoriali - e spesso autoritarie. Si chiama quindi in causa ognuno in prima persona, sia come produttore, che come organizzatore, come artista e come spettatore.         .

Contatti: f.a.c.k.festival@gmail.com  /  FACKfestival.blogspot.com / mob. 338 1889040 

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